Dissuasori

 

Da una parte ci sono quelli stradali, nati per evitare infrazioni del codice, per limitare accessi e parcheggi in zone considerate da preservare, ma anche per motivi di sicurezza. Dall’altra invece ci sono quelli contro gli animali, che certamente non provocano problemi fisici ma almeno allontanano la loro presenza quando si fa molesta. In tutti i casi si tratta dei dissuasori, un oggetto ormai comune nella vita di tutti i giorni.

 

 

Cosa sono i dissuasori legati al traffico

I dissuasori stradali sono quelli con cui abbiamo a che fare tutti i giorni: sono soprattutto i dissuasori di sosta e di parcheggio, i dissuasori di velocità, più in generale tutti quegli strumenti che regolano la corretta circolazione e la sosta delle vetture nelle nostre città. Le genesi di questo genere di dissuasori è chiara: ormai il traffico è diventato un problema reale in tutti i centri abitati, con le velocità che aumentano, con la sosta che è diventata selvaggia, con il poco rispetto delle regole che dovrebbero valere per tutti. Ecco perché nascono questi dispositivi, tutte regolamentati dall’articolo 42 del Codice della strada perché ogni dissuasore deve avere una forma, una dimensione e un materiale consoni alle regole, per regolarizzare ma non creare ulteriori problemi.

 

Come funzionano i dissuasori per il traffico

L’utilizzo più comune dei dissuasori in strada è quello di impedire la sosta oppure il passaggio dei veicoli e negli anni hanno assunto forme sempre più diverse anche per armonizzarsi agli ambienti cittadini e paesaggistici in cui sono inseriti.

In particolare vengono utilizzati nel controllo e nella limitazione dell’accesso automobilistico in particolari aree come possono essere le Zone a Traffico Limitato, ormai molto diffuse soprattutto nelle grandi città italiane. Ecco perché possono essere piantati in maniera fissa nel terreno oppure a scomparsa, a seconda se il loro utilizzo sia permanente oppure temporaneo durante la giornata.

I modelli più diffusi sono quelli in calcestruzzo, con un foro nella zona centrale della parte superiore, in modo da poter eventualmente essere spostati, ma ci sono anche modelli in plastica che si possono riempire d’acqua per ancorarli meglio alla sede stradale, oppure ancora si tratta di barriere utilizzate per convogliare meglio il traffico ed evitare che arrivi nelle zone pedonali. Particolari sono i dissuasori mobili, perché si attivano e disattivano in maniera automatica e quando non vengono utilizzati spariscono nell’asfalto assumendo la tipica forma dei un tombino a livello stradale.

Inoltre i dissuasori del traffico vengono anche utilizzati per delimitare le corsie nelle quali possono passare soltanto i mezzi pubblici, i mezzi di soccorso e quelli delle forze dell’ordine.

 

 

I dissuasori di velocità, caratteristiche ed efficacia

Molto diffusi negli ultimi anni sono anche diventati i dissuasori di velocità, apparecchi elettronici piazzate in tutte quelle strade che sono interessate da limiti di velocità prestabiliti e che invitano gli automobilisti per la loro conformazione ad andare invece molto più veloci, causando così pericoli.

La loro funzione primaria è quindi quella della prevenzione degli incidenti stradali, perché piazzati ai bordi delle strade dove ci sia un limite (solitamente quello dei 50 o dei 70 chilometri all’ora) indicano a tutti gli automobilisti con un’approssimazione reale quella che è la loro velocità di passaggio, invitandoli quindi eventualmente a levare il piede dall’acceleratore. Esistono però anche modelli, che ovviamente devono essere debitamente indicati dalla segnaletica stradale, nei quali la polizia municipale può montare i classici apparecchi per il rilevamento della velocità effettiva degli automobilisti e sanzionare eventuali infrazioni con le multe.

Ultimo caso in cui sono previsti i dissuasori stradali è quello di rallentare la velocità in zona particolarmente trafficate e di grande passaggio di pedoni (ad esempio nei pressi delle scuole): sono i classici dossi artificiali in plastica, solitamente colorati di giallo e nero per renderli visibili anche nelle ore notturne e in condizione di meteo incerto, oppure quelli in asfalto e porfido che servono per far decelerare gli automobilisti. Anche in questo caso, comunque, il Codice della strada impone che vengano indicati per tempo con l’opportuna segnaletica stradale.

Ma i dissuasori, intesi soprattutto come apparecchi ad ultrasuoni, sono molto diffusi anche per il controllo di alcuni animali domestici, come i cani e i gatti, o per altri che possono rivelarsi molesti per le persone e per l’agricoltura, come gli uccelli (gazze, cornacchie, passeri, piccioni, eccetera), i topi o le zanzare.

 

Dissuasori contro gli animali

L’impiego di dissuasori ad ultrasuoni come metodo di difesa nei confronti di animali fastidiosi per la vita quotidiana è ormai decisamente  diffuso anche perché non sono nocivi per l'ambiente ma nemmeno per gli animali stessi: servono semplicemente ad allontanarli, non certo a provocare loro dolore fisico. Inoltre contrariamente ad esempio ai veleni che vengono comunemente utilizzati contro gli insetti e i ratti non rilasciano nell’aria e sul terreno sostanze chimiche nocive per l'ambiente oltre che per l’apparato respiratorio. E poi alla luce anche della concorrenza che si è allargata a questo settore specifico anche i costi si sono decisamente ridotti.

Ma in generale, come agiscono i dissuasori ad ultrasuoni per gli animali? Normalmente sono due le funzioni espletate: la prima è quella di andare da interessare il sistema neurovegetativo con un forte stress, creando senso di stordimento e nausea. La seconda invece genera una sorta di interferenza nella comunicazione degli animali, interrompendo in loro funzioni vitali, anche se solo per poco. Quindi capiscono che quella non è una zona dove possono stare e cambiano obiettivo. Non è un caso che tra le specie viventi, quelle più sensibili siano i mammiferi di taglia media come cani e gatti, ma anche i roditori e gli insetti. In più, quando si tratta degli uccelli (piccioni, corvi, storni, passeri, rondini, gazze, tortore, merli, gabbiani, colombi), possono essere accompagnati a dissuasori visivi.

In ogni caso emettono suoni ad alta frequenza, normalmente non percepibili dall’orecchio umano, con una soglia che varia tra i 20 e i 25 KiloHerz, e non oltrepassano le pareti oltre alle superfici solide. Ecco perché normalmente ne va piazzato più di uno per ottenere un risultato efficace.

Spesso nelle città sono utilizzati i dissuasori anti piccione meccanici che si dividono in: ad aghi, a rete, a filo. I dissuasori ad aghi, sovente utilizzati per grondaie o cornicioni di finestre o balconi sono dispositivi metallici appuntiti che impediscono ai volatili di atterrare su superfici piane. Le reti, sovente in rame o in nylon (le più efficienti) impediscono agli uccelli di stazionare su tetti, giardini, torri campanarie. Infine i dissuasori a filo allontanano i volatili in quanto rendono instabili tutte le superfici da proteggere.